Diversi modelli di bilance impedenziometriche permettono di calcolare la composizione corporea ed esibire i risultati su uno scontrino. Che può essere emesso direttamente dalla macchina oppure da una stampante collegata ad essa. Spesso si tratta di tipologie di bilance cosiddette professionali, idonee ad essere adoperate in ambito medico sportivo e in centri dedicati all’alimentazione. Le analisi di questi strumenti avvengono rapidamente: in meno di trenta secondi è possibile ricevere i risultati. Rispetto ai modelli più commerciali riescono a fornire degli esami capillari, in quanto si avvalgono di sistemi assai sofisticati, che applicano i metodi di analisi bioimpedenziometrica con maggiore incisività. Alcuni generi sono omologati come dei veri e propri dispositivi medici, per cui la loro attendibilità deve ritenersi assai elevata. Non è raro imbattersi in strumenti dotati di un software specifico, attraverso cui è possibile costituire un archivio dati, dove custodire le varie misurazioni effettuate in un determinato periodo nei riguardi di vari componenti. Questa possibilità risulta utile nella conoscenza degli atleti all’interno di una struttura sportiva, in vista della pianificazione degli allenamenti e di un regime alimentare consono.
Di solito questi dispositivi possono contare su un sistema complesso di conduttori, in grado di veicolare in maniera uniforme gli impulsi elettrici necessari per compiere le rilevazioni impedenziometriche. Inoltre sono idonei a compiere delle misurazioni segmentali, ossia riescono a definire la composizione corporea in corrispondenza di ogni singolo arto oppure del busto. Quindi forniscono delle informazioni di carattere generale e particolare. Le misurazioni globali di regola si riferiscono alla quantità di massa grassa, di massa magra e di liquidi. Nonché esibiscono dei dati relativi al metabolismo basale, all’indice di massa corporea e ad una serie di rapporti tra le singole entità, che sono necessari per conoscere quanto si è distanti rispetto a dei parametri ritenuti ideali. Per quanto riguarda le analisi segmentali, suggeriscono la presenza delle entità canoniche, rilevate però all’interno dei quattro arti e del tronco.
In quali contesi è preferibile utilizzare questo tipo di bilance?
I dispositivi in esame, come si è accennato, sono destinati ad operare preferibilmente all’interno di organizzazioni sportive o in centri di nutrizione e dietologia. Soprattutto nel primo caso si ritengono indispensabili, perché consentono di realizzare delle verifiche approfondite e di pianificare gli allenamenti degli atleti in maniera mirata. Inoltre permettono di avere dei riscontri a livello segmentale e di supplire alle eventuali carenze diagnostiche che potrebbero derivare da strumentazioni meno evolute. A tal riguardo si ricorda che ogni attività sportiva determina una conformazione particolare dell’atleta, per cui gli effetti delle singole discipline si riverberano nello sviluppo di una particolare muscolatura, sviluppata in certi distretti del corpo piuttosto che in altri. In queste condizioni, quando si compiono delle misurazioni impedenziometriche, è opportuno focalizzarsi a livello particolare, attraverso la realizzazione di esami segmentali. Altrimenti i processi di adattamento a parametri convenzionali, che compiono più significativamente le macchine tradizionali, potrebbero fornire delle informazioni errate sulla composizione organica.
Alla stessa maniera nel cotesto della dietetica, dove vengono elaborate delle strategie volte a curare le persone che soffrono di problematiche di carattere nutrizionale, è necessario conoscere delle informazioni approfondite. Soprattutto nel caso vi fossero dei pazienti che avessero delle anomalie gravi, sia a livello organico sia dal punto di vista fisico, come nel caso degli obesi. In questa maniera sarebbe possibile rilevare con precisione le cause di certe patologie ed intervenire con maggiore cognizione di causa.
Quando misurarsi?
E’ opportuno sottoporsi all’esame di queste macchine soltanto dopo aver seguito una serie di norme di comportamento, volte a non alterare i processi bioimpedenziometrici su cui si basano le analisi. Per quanto riguarda gli sportivi, è opportuno porre in essere la misurazioni quando l’organismo si trova in una condizione di riposo assoluto. Qualora si praticasse una allenamento ad una intensità blanda, senza sottoporre i vari distretti muscolari ad uno sforzo eccessivo, sarebbe plausibile svolgere l’esame dopo circa quattro ore dal termine della sessione di allenamento. Nell’ipotesi invece che si compisse un’attività a ritmi sostenuti, allora si dovrebbe attendere ancora più tempo, in quanto la condizioni basali si ripristinerebbero lentamente: nel corso di uno sforzo intenso i muscoli aumentano la temperatura e all’interno di essi perviene un maggior afflusso sanguigno.
Dal punto di vista alimentare invece risulterebbe necessario non consumare alcun tipo di cibo prima di misurarsi. Sarebbe opportuno presentarsi a digiuno. Alla stessa maniera non si dovrebbero bere dei liquidi. Se si facesse un pasto sostanzioso e si ingerissero degli alcolici, a maggior ragione sarebbe indispensabile attendere almeno una giornata prima di sottoporsi all’analisi. Perché la composizione corporea ne verrebbe alterata in maniera significativa e la macchina potrebbe emettere dei risultati completamente difformi, rispetto a i valori reali che avrebbe l’organismo in una condizione di normalità. Si raccomanda infine di sottoporsi all’esame di mattina, appena alzati, l’unico momento in cui l’organismo permane in una condizione di purezza fisiologica, senza processi digestivi in atto.