La bilancia impedenziometrica oramai è uno strumento assai diffuso tra il grande pubblico. Perché permette di conoscere lo stato di salute del proprio organismo in ambito esclusivamente domestico. Per una serie di ragioni, tuttavia, questi strumenti forniscono delle informazioni con un piccolo margine di errore rispetto ai valori reali. Le discrepanze possono risultare più significative o meno a seconda della qualità del dispositivo. Persino nei modelli professionali esiste questo divario, che può arrivare al 4%. Circa vent’anni fa questo tipo di strumenti si utilizzavano soltanto in contesti specialistici, nella maggior parte dei casi da parte di medici nutrizionisti o sportivi, al fine di seguire in maniera dettagliata i progressi di chi si seguiva.
Le bilance impedenziometriche sono dotate di quattro elettrodi, che normalmente sono distribuiti tra la pedana e il manubrio, attraverso cui vengono emessi degli impulsi di energia elettrica a bassa intensità. Al passaggio della corrente le parti del corpo reagiscono in maniera differente in termini di resistenza. Ed in base a questa opposizione, che in termini tecnici viene definita impedenza, a grandi linee lo strumento acquisisce già delle informazioni interessanti.
Le parti grasse dell’organismo ostacolano maggiormente il passaggio della corrente, a differenza di quelle magre, che invece pongono in essere un contrasto minore, in quanto posseggono più acqua al loro interno. Il liquido ovviamente per le sue proprietà intrinseche oppone una resistenza minima. Il dispositivo raccoglie i dati e li rielabora, prendendo in considerazione altri parametri, tra cui l’età, il sesso e lo stato di forma della persona. Oltre a ciò considera delle linea guida, ovvero delle misurazioni standard appartenenti alla media della popolazione. Infine trasferisce i dati definitivi, che si riferiscono alla quantità di massa magra, di massa grassa e di liquidi presenti nel corpo. E’ ovviamente possibile ricevere delle informazioni ancor più dettagliate, relative per esempio alle calorie da perdere o acquisire rispetto a determinati obiettivi che ci si è dati.
La precisione delle bilance impedenziometriche
Come si è accennato in precedenza ogni modello, anche quello più sofisticato, rilascia delle informazioni con un margine di errore rispetto ai valori realmente presenti nel corpo. Si ritiene opportuno tuttavia concentrarsi su un altro aspetto relativo all’attività dello strumento, al fine di determinare il suo grado di attendibilità. Si tratta della ripetibilità. Che considera la capacità dello strumento di mantenere inalterate le misurazioni, nel momento in cui le stesse vengano compiute nei confronti di uno stesso individuo più volte nel breve periodo.
Qualora sorgano delle discrepanze nel giro di poco tempo significa che il dispositivo ostenta una scarsa ripetibilità e non è così affidabile. Nel caso contrario offre una garanzia adeguata, per cui è possibile ritenere attendibili i dati forniti. Su di essi si deve comunque considerare la discordanza congenita rispetto ai valori reali. Di conseguenza per utilizzare le bilance correttamente, una volta assodato che posseggono un sufficiente grado di ripetibilità, basta prendere dei valori di riferimento e su di essi rilevare i progressi o meno che si stanno compiendo, in relazione agli obiettivi che ci si è dati.
Al fine di aiutare l’attività di questi strumenti è necessario mettere in atto una serie di comportamenti. Prima di tutto è opportuno pesarsi di prima mattina, appena ci si è svegliati. Sebbene il corpo disteso possa aver cambiato momentaneamente la distribuzione dei liquidi, in quella fase ci si trova in una condizione stazionaria. Si deve quindi evitare di assumere dei liquidi prima di pesarsi e ovviamente dei cibi. Alla stesa maniera la cena del giorno precedente non deve essere stata particolarmente pesante. In secondo luogo non bisogna praticare alcun tipo di attività, per non creare degli scompensi particolari all’interno dell’organismo, idonei ad alterare i valori normali.